Sindrome del peso fluttuante cos’è e quali le conseguenze sullo stato di salute
Si può essere perennemente a dieta?
È questa la domanda che spesso i pazienti si pongono fin dall’inizio del loro percorso dietoterapico. La risposta è “Assolutamente no”, non si può pensare di vivere una vita rinunciando a una pizza o a una porzione di torta oppure doversi sentire in colpa per aver trasgredito alle regole che spesso una dieta impone. Ma allora vi chiederete quale sia il segreto per una dieta di successo. Di certo la dieta cosiddetta yo-yo e meglio conosciuta come Sindrome del peso fluttuante, non rappresenta un modello ideale e purtroppo quasi tutti i soggetti in sovrappeso e/o obesi, l’hanno praticata. Essa è basata sul controllo (autonomo) delle calorie passando da una fase di stretto controllo calorico con conseguente riduzione drastica delle calorie, ad una fase di ripristino calorico con regime alimentare diciamo “più equilibrato”.In sintesi il soggetto si impegna a mangiare meno…quasi nulla, per poi in seguito alternare momento di abbondanza alimentare e senso di colpa successivo che lo riporta a pensare di non riuscire mai nell’intento dimagrante. Tutto questo, non solo causa nei soggetti stati d’ansia e talvolta sintomi depressivi, ma ancor più grave aumenta i livelli di stress, con la probabilità, quasi certezza, di ricadere in un regime alimentare sregolato. In questa situazione si assiste a ripetuti cali di peso con successivi aumenti ponderali che sono deleteri sia per il fisico che per la mente,talvolta anche nel giro di 6 mesi e gli studi condotti hanno dimostrato che coloro che si sottopongono a queste condizioni (e sono tantissimi) presentano livelli di cortisolo (ormone dello stress e stati depressivi) notevolmente aumentati, oltre ai gravi effetti psicologici. La sindrome del peso fluttuante, può danneggiare il sistema immunitario e mantenere in uno stato di profondo stress organico, che a lungo termine può rappresentare motivo di comparsa di altre patologie, apparentemente non riconducibili a questa condizione, ma che sicuramente può rappresentare causa visto le gravi conseguenze che lo stress metabolico può causare. Basti pensare alle intolleranze alimentari o meglio alle allergie, basti pensare agli stati di flogosi gastrointestinali, alle patologie autoimmuni (e sono moltissime) e tanto altro ancora, persino la stasi ponderale, dove un soggetto che alterna una condizione di sovrappeso/normopeso/obesità, si ritrova a non riuscire più a perdere un grammo.La sindrome del peso fluttuante pare abbia come risvolto, l’instaurarsi di una condizione patologica a causa dell’alterazione della velocità metabolica, purtroppo questa è una realtà dilagante, specialmente in una società che pensa di risolvere il soprappeso in 2 settimane e l’obesità in 4. Il successo di una dieta non è dato dal calo ponderale raggiunto, ma dal suo successivo mantenimento del peso, che avviene solo se c’è stato un buon inizio dietoterapico, accompagnato da una perdita di peso lenta ed equilibrata, per consentire all’ organismo stesso, di abituarsi al nuovo stile alimentare, che porterà solo alla riduzione della massa grassa, (i muscoli non vanno intaccati e anche il cuore è un muscolo…) senza alterare i processi metabolici individuali. Pertanto vi invito a diffidare dalle pillole dimagranti e quant’altro promette cali di peso repentini…..il tempo è una entità fondamentale e rappresenta un parametro essenziale nella riuscita “definitiva” della perdita di peso……e non solo. Vogliatevi bene
Dott.ssa Claudia Bottino